lunedì 17 ottobre 2011

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Solo pezzi di carne allineati, pronti a ricevere giornalmente il tempo, pronti a sprecarlo. Ci sono uomini che si sentono superiori ad esso, lo sfidano ad armi pari, contano minuti e secondi.
Solo pezzi di carne, non resta altro, burattini con fili appesi sulle stelle, orientati dalla loro stessa luce. Vorrei che il nostro burattinaio fosse il Cosmo, l'energia del vuoto, riesce a far vibrare le corde della disperazione, l'immensità sbatte contro quel pensiero umano così limitato, con mani e braccia troppo corte per poter abbracciare l'infinito, dove basterebbe una scintilla per farlo illuminare. L'eternità è una strada che si sceglie, per molti una via di periferia nascosta in una zona industriale dove rintoccano ovunque fabbriche di orologi. Un obiettivo pur sempre realizzabile, certo, ma la storia soffre spesso di perdite di memoria.
Ma che siamo oggi, un brivido sulla terra, un fremito d'oceano, nulla che viva più di sabbia e fango. Cos'eravamo ieri? Fuoco, piombo, sangue, costruzioni imponenti e uomini, nient'altro che poveri fratelli orfani per scelta di un padre che mi piace chiamare Universo.
Saremo nulla sul ciglio della fine, pronti a portare giù chi amiamo, a trascinare ogni piccola storia nell'infinito.

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